mercoledì 11 marzo 2015

LE “DIVE”,LE DONNE ,ITALIANI “IMBRUTTITI” E GLI UOMINI IN TEMPI DI CRISI


L’articolo non è facile da scrivere  e non cerca di essere sessista o discriminatorio,ma nasce da alcune riflessioni del blogger sul popolo italico, ma in particolare l’idea del post parte da un corso di inglese che sto seguendo.
” Vedo una vecchia signora, coi capelli ritinti, tutti unti non si sa di quale orribile manteca, e poi tutta goffamente imbellettata e parata d’abiti giovanili. Mi metto a ridere. Avverto che quella vecchia signora è il contrario di ciò che una vecchia rispettabile signora dovrebbe essere. Posso così, a prima giunta e superficialmente, arrestarmi a questa impressione comica. Il comico è appunto un avvertimento del contrario. Ma se ora interviene in me la riflessione, e mi suggerisce che quella vecchia signora non prova forse nessun piacere a pararsi così come un pappagallo, ma che forse ne soffre e lo fa soltanto perché pietosamente s’inganna che parata così, nascondendo così le rughe e la canizie, riesca a trattenere a sé l’amore del marito molto più giovane di lei, ecco che io non posso più riderne come prima, perché appunto la riflessione, lavorando in me, mi ha fatto andar oltre a quel primo avvertimento, o piuttosto, più addentro: da quel primo avvertimento del contrario mi ha fatto passare a questo sentimento del contrario. Ed è tutta qui la differenza tra il comico e l’umoristico”.
Pirandello nel suo saggio L’Umorismo pubblicato nel 1908.
“Qui è fondamentale, quindi, la differenza tra comico e umoristico, il cui tratto distintivo è del tutto soggettivo, “sentimentale” per dirla con Pirandello, ma razionale al contempo, derivante dalla “riflessione”. Proprio questo ricorso alla razionalità aveva indotto Croce a polemizzare con l’autore siciliano: eccessi razionalistici, in lui, che non potevano di certo essere apprezzati dal teorico dell’Estetica, che aveva fondato proprio sull’intervento o meno della ragione la vena della vera poesia.”
Enciclopedia Treccani
Nonostante la crisi artificiosa morda (motivi presenti nei post precedenti), alcune categorie di ragazze/donne non rinunciano a farsi vedere o ad andare in giro tutte in tiro e qui tengo a dire che l’abito non fa il monaco assolutamente. Comunque fatto sta che se anche la crisi è difficoltosa nella zona brianzola si cerca di stare al passo con la moda. Si passa dal vestiario femminile  che cerca di stare alla moda con i leggins o panta-leggins vari e i famosi stivaletti invernali (alla Goku del cartone giapponese Dragon Ball)he sono ormai anni che circolano. Anche la tecnologia galoppante  ha fatto diventare un’uscita tra amici lo stare seduti ad un tavolo in un pub ( come mostrano alcuni post ironici ma veritieri sui social) in cui tutti hanno la testa nello smartphone o i-phone il bello della compagnia, del godersi l’uscita e il momento dove sta? Tanto vale starsene in casa.
Il cellulare che possiedo è vintage come si dice oggi e me ne vanto di non avere whatsup o altre app in generale la mente deve restare libera se esco e godermi l’uscita.
Detto questo molti ragazzi/e detti nativi digitali o le generazioni anni 60-70-80-90 in versione 2.0 si sono adattati drogandosi di queste tecnologie oppiacee, perchè non ci si accorge di ciò che ci sta in torno, ma se questi strumenti sono usati per cercare la verità e la vera informazione o il lavoro , insomma ad uso propedeutico certo è un vantaggio.
Quindi per svagarsi e distrarsi si crea una sorta di benessere virtuale e non reale, dato che il mondo vero è in una crisi artificiosa da quasi un decennio.
Nella Brianza degli scrittori e poeti  Alessandro Manzoni e Parini vi è ancora ggggente che se entri in un locale o dici qualcosa ti guardano come fossi un alieno e continuano a fissarti finchè la radiografia a raggi x non è terminata.
Queste sono abitudini che ci sono sempre state guardarti fisso se non fai parte del gruppo o non sanno chi sei, oppure saluti languidi di persone conoscenti che magari ti fissano e non ti salutano,oppure saluti tu e loro tirano dritte guardandoti (certo dipende dai soggetti e dalle anime).
Insomma vale un po’ il detto ” Si è fatta l’Italia, ma non gli italiani”.
Il modo di pensare non è omogeneo per fortuna, ma non tutti vanno magari oltre la notizia del giornale o del telegiornale per capire veramente cosa è successo e si ripetono le stesse manfrine della televisione.
Le quattro categorie descritte nel titolo dell’articolo  possono essere così definite:
a) DIVE= donne/ragazze tutte in tiro con la gnagna ( o vagina) di legno che se la menano, lunatiche che pensano di essere sempre al centro dell’attenzione e sembra che fanno tutto loro facendosi vedere sempre impegnate. Cellulare sempre alla mano e volano alto ignorando la realtà di fatto della fatica e delle persone che non arrivano a fine mese ( fatti della nostra epoca).Vivono su un altro pianeta e molta falsità ed ipocrisia.
b) RAGAZZE/DONNE=  i veri motori del nucleo famigliare che fanno sacrifici studiando o lavorando precarie o sottopagate, curando i figli e facendoli crescere in questi tempi di difficoltà economiche. A volte si intersecano le dive anche, ma non sempre.
c) ITALIANI IMBRUTTITI=  se la tirano, sono stronzi o simpatici e fanno ridere a volte ,grezzi che pensano solo a gnocca e champagne.
d) ragazzi/uomini= categoria di cui fanno parte studenti universitari, padri di famiglia disoccupati, precari, disperati che si trovano strozzati anche da debiti che non riescono a saldare per difficoltà economiche dovute al periodo e nonostante tutto hanno famiglie da mandare avanti e se capita prendono lavori in nero o si fanno sfruttare dopo anni di sacrifici. Si possono inserire anche pensionati che sono impoveriti perchè la pensione non consente loro un minimo di vita dignitosa e non riescono a pagarsi le cure mediche e quindi non hanno il pieno diritto alla salute.
La foto mostra una sorta di spaccato della realtà secondo l’opinione di chi scrive l’articolo, ma i dati reali ci sono.
In Germania il modello virtuoso sempre citato, la disoccupazione ha raggiunto il 15,5% su 80 milioni di persone e il 12,5% della popolazione vive sotto la soglia di povertà. Il successo dell’euro anche sulla stessa Germania della Merkel che continua a difenderlo. Vedremo cosa succederà tra quattro mesi con la Grecia o se Podemos in Spagna dovesse vincere le elezioni. La Germania si ritroverà sempre più isolata e forse questo incubo avrà una fine. Il problema è capire quando avverrà.
written by
Daniele Scandelli

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